CARO EDITORE, se le metti sulla mia piattaforma le notizie che produci ti darò tutti i proventi della pubblicità che riuscirai a vendere.
È questa la nuova offerta con cui Facebook sta corteggiando gli editori, a cominciare da quelli americani, per portare i contenuti giornalistici all’interno dei propri spazi. Ed è anche la conferma che il vento è cambiato, tra editori e grandi piattaforme online, adesso sempre più interessate ad alleanze, anche a costo di rinunciare a un po’ di ricavi, in vista di una crescita futura. Recente è anche l’accordo tra Google e otto editori europei per sviluppare giornalismo di qualità attraverso la tecnologia.
La mossa di Facebook è diversa e anche più radicale. Mentre Google propone agli editori di crescere insieme ma ognuno a casa propria – cioè tenendo separati gli spazi e il rapporto con gli utenti – Facebook vuole integrare tutto al proprio interno.
Il piano comincia questo mese, quando il social ospiterà notizie e video di BuzzFeed, New York Times, National Geographics e altri editori. La logica è quella del centro commerciale, dove i diversi giornali avranno propri spazi. Già adesso circa il 60 per cento del traffico arriva ai principali giornali online attraverso i link che gli utenti trovano su Facebook (il dato è americano, dove il fenomeno è più sviluppato, ma in Italia non siamo lontani da questa cifra).